02/04/17

Violenza sessuale - dopo l'8 marzo: tutta la vita deve cambiare perché tutta la vita è a rischio - devono fare i conti con la lotta delle donne!

Il rapporto di dati freddi dell'Istat - di cui pubblichiamo di seguito alcune parti - fornisce un quadro parziale della realtà di continuo e sistemico attacco alla vita delle donne, dei femminicidi, violenze, stupri, che continuano in maniera terribile e non possono che aumentare. Nella famiglia l'intreccio tra crisi economica, ideologie e azioni contro le donna del sistema del capitale, concezioni sociali diffuse sessiste e patriarcali, diventa una variabile "impazzita". Ogni giorno le donne, tutte le donne, rischiano. Ogni lite familiare, ogni contrasto ad iniziative di indipendenza delle donne, può degenerare, perchè alla "normale" oppressione, si aggiungono elementi di imbarbarimento, di veleno, odio che è comunque fascista, di modelli sociali propagandati a piene mani e in tutte le forme intrisi di concezioni aberranti verso le donne come di esaltazione di individualismo, di machismo, ecc.  Rispetto a questo, per fermare questo, non ci sono leggi che tengano, perchè è lo stesso sistema del capitale che dovrebbe fare le leggi che è responsabile di questo imbarbarimento perchè è esso la principale barbarie che deve essere eliminatala cultura dello stupro, i "(dis)valori" a base dei femminicidi sono organici a questo sistema nella fase di moderno fascismo.  Per forza, quindi, il movimento di lotta delle donne deve essere rivoluzionario. O è rivoluzionario, o le donne portano la loro "marcia in più" per rovesciare questo sistema e costruire un mondo nuovo, o non ce la si fa, si seminano povere illusioni. Per questo anche la piattaforma che ha lanciato il Movimento femminista proletario rivoluzionario nello sciopero delle donne, che rappresenta i bi/sogni che le donne impongono con la lotta a questo governo, a questo Stato, ha senso se all'interno della comprensione della necessità della marcia rivoluzionaria.


(DALLA STAMPA) 
 
"Atti sessuali degradanti e umilianti, rapporti non desiderati e vissuti come violenza, abusi o molestie fisiche gravi come stupri o tentati stupri: il 21% delle donne italiane, oltre 4,5milioni, li ha subiti nel corso della propria vita. Un milione 157mila li ha sofferti nelle forme più gravi: 653mila donne sono state vittima di stupro, 746mila di tentato stupro. Sono i partner e gli ex i principali autori della violenza di genere per il 13,6% delle donne tra i 16 e 70... Tra le donne abusate dai partner, il 90,6% ha subito rapporti sessuali indesiderati; il 79,6% tentativi di strangolamento, soffocamento e ustione; il 77,8% schiaffi, pugni, calci e morsi. Le percosse, in una minoranza dei casi (1,5%), hanno provocato danni permanenti. Tra le mogli e le fidanzate vittime di violenza, il 37,6% ha riportato ferite o lesioni, il 21,8% soffre di dolori ricorrenti. Neppure la gravidanza ferma gli abusi, anzi nel 7,5% dei casi è il motivo che provoca l’ira dell’uomo... I picchi di violenza, spiega l’Istat, sono spesso anticipati da vessazioni psicologiche, uno stato di soggezione che riguarda 4 donne su 10: il 40,4% (oltre 8,3 milioni) le vittime di violenza psicologica, ad esempio attraverso la svalutazione o sottomissione... oltre 8,3 milioni, è stata abusata verbalmente fino a sopportare gravi danni allo sviluppo della propria personalità, una su 4 ha difficoltà a concentrarsi e soffre di perdita di memoria. Gioca un ruolo anche la «violenza economica» che, all’interno della coppia, tocca il 4,6% delle donne in un paese dove l’occupazione è prevalentemente maschile. In Italia nel 2015 il livello di occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni si è attestato al 50,6%; quello maschile al 70,6%; il divario retributivo tra uomini e donne è pari al 16,3%... il 16,1% subiscono stalking, dai messaggi assillanti alle richieste pressanti di appuntamento o attenzioni non gradite, fino alle forme più gravi: il 9,3% sono vittime di commenti offensivi sui social network o di diffusione non autorizzata di foto e video sulla rete; il 13% è oggetto di minacce dirette o a figli o parenti; il 75,7% delle donne soggette a stalking vengono seguite, spiate o ricattate.

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