21/01/17

NO all'appello ai sindacati confederali per lo sciopero delle donne

Da Tavolo4
 
Per lo "Sciopero delle donne" dell'8 marzo "Non una di meno" fa appello ad indire lo sciopero anche ai sindacati confederali: "Appello a tutti i sindacati confederali, di base e autonomi: l'8 Marzo fermiamo il mondo per dire no alla violenza maschile sulle donne".
Ma non possiamo e non dobbiamo chiedere ai sindacati confederali di indire il nostro sciopero!
Questi sindacati confederali sono parte complementare, organica di questo sistema capitalista di sfruttamento e oppressione. I loro accordi avallano i peggioramenti che i padroni stanno sempre più portando sui posti di lavoro e che colpiscono in particolare noi donne, non solo dal punto di vista economico, ma di vita - pensiamo all'accordo sottoscritto dai sindacati confederali, compreso la Cgil, di Almaviva, dove la maggioranza sono lavoratrici, e alla sua devastazione verso le loro vite - lavoratrici che proprio oggi, sabato, scendono in lotta contro quell'accordo; ma pensiamo agli accordi alla Fca sulla riduzione delle pause, sul peggioramento dei turni di lavoro, che diventa uno doppio stress per operaie che anche fuori dalla fabbrica non hanno "pause", ecc. ecc. Ogni lavoratrice, precaria potrebbe raccontare decine e decine di questi vergognosi accordi o di contratti che non rispettano la dignità delle donne, che coprono discriminazioni.

Lo "sciopero delle donne", vero, non virtuale, fu ostacolato nel novembre 2013 soprattutto dalla Cgile le lavoratrici e alcune delegate dovettero coraggiosamente fare i "salti mortali" per farlo lo stesso.
Quindi, per forza, lo "Sciopero delle donne" è indipendente, fuori, e anche contro, i sindacati confederali, perchè anch'essi sono un anello della catena che opprime le donne proletarie - E non possiamo chiedere a chi contribuisce a stringere questa catena, di indire il nostro sciopero....
Chiaramente questo riguarda la struttura, le segreterie dei sindacati confederali, non certo delegate, Rsu, lavoratrici iscritte.


MFPR 

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Non posso che essere d'accordo con mfpr. Come non sono d'accordo con la 
proposta di prendersi il giorno per andare a donare il sangue quale 
giustificativo dell'assenza dal lavoro. Il donare il sangue resta l'ultima 
delle azioni da fare prima di auto-cancellarci dal mondo dopo aver donato il 
tempo, le attenzioni, preso le responsabilità e aver fatto i salti mortali per 
conciliare il lavoro con la cura domestica degli affetti e di casa. 

Vi ricordate dell'infermiera dell'ospedale San Paolo di Napoli di qualche anno 
fa, che non riceveva lo stipendio dalla Regione e che si toglieva come 
manifestazione di lotta contro il non percepire lo stipendio, un pò di sangue 
per qualche giorno? Ebbene è morta. Lei lottava per poter avere lo stipendio e 
pagare il mutuo di un appartamento acquistato fuori Scampia per dare un futuro migliore ai suoi due figli. Questo è successo sei anni fa. E ora si propone di andare a donare il sangue invece di dire sciopero per protesta contro queste discriminazioni che non tendono a diminuire ma che prendono forme diverse come se fossero organismi autorigeneranti?

Nadia

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