04/05/16

Le soluzioni del governo per il lavoro delle donne significano più sfruttamento e oppressione, meno salario

DOPO LO SCIOPERO DELLE DONNE DELL'8 MARZO - COSTRUIAMO UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN AUTUNNO DELLE LAVORATRICI, PRECARIE, DISOCCUPATE

(da Sole 24 Ore) - "Da gennaio 2010 ad oggi l'occupazione femminile è cresciuta di 253.000 unità, soprattutto nella componente over55 (per effetto dell'allungamento dei requisiti pensionistici)... da gennaio 2015 a febbraio scorso il numero di donne occupate è salito di appena 24mila unità...
Ma ora il governo Renzi ha varato un “mini” piano in quattro mosse: smart-work, welfare contrattato, incentivi, sistema duale di formazione"

Ma che significano in concreto per le donne queste formule?


Smart-work o "lavoro agile" è una «modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro»... può essere svolto in parte all'interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, seguendo però gli orari previsti dal contratto di riferimento e prevede l’assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all'esterno dei locali aziendali... Il disegno di legge stabilisce che il lavoratore abbia il diritto di ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le stesse mansioni all’interno dell’azienda..."
Di fatto usando un termine inglese, si tratta del vecchio lavoro a domicilio, in cui non ci sono "tempi di lavoro", se non quelli che occupano ogni spazio della giornata, e per cui parlare di "conciliazione dei tempi di vita e di lavoro" è fare del sarcasmo, lì dove si tratta di subordinazione dei tempi di vita ai tempi di lavoro. Una "catena" che lega le donne sempre più in casa.


Welfare contrattato è la possibilità di ricevere il premio aziendale sotto forma di servizi anziché di retribuzione monetaria. Lo Stato, poi, prevede sgravi e agevolazioni alle aziende, che rendono l’offerta di beni e servizi da parte del datore di lavoro più conveniente rispetto al tradizionale aumento in busta paga,  Mentre per le donne si tratta di una beffa, che serve solo a non pagare il loro lavoro, per i padroni significa più sgravi e agevolazioni finanziarie, cioè soldi!

Sistema duale di formazione
- La nuova normativa, prevede un azzeramento della retribuzione per la formazione in aula, una diminuzione della remunerazione al 10% ( della retribuzione) per la formazione svolta in azienda, l'abolizione del contributo previsto a carico dei datori di lavoro in caso di licenziamento dell'apprendista, lo sgravio dal pagamento dei contributi per l'ASPI rivolto alle imprese artigiane, la cancellazione della contribuzione dello 0,30% per la formazione continua e, infine, viene dimezzata l'aliquota di contribuzione del 10% portandola al 5% per le imprese con più di nove dipendenti”.
Anche questa "magica" formula significa, meno soldi alle lavoratrici, ore di lavoro gratis perchè tutti sanno bene che la "formazione" in azienda significa lavoro punto e basta (spesso senza neanche un briciolo di contenuto formativo); mentre per i padroni significano sgravi e sgravi

MFPR

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