09/03/16

8 marzo a Taranto

Da tarantocontro

Ieri 8 marzo, l'MFPR, con le lavoratrici e le disoccupate dello Slai cobas per il sindacato di classe, ha messo su una bella manifestazione a Taranto. Si è sfilato per le vie della città inneggiando slogan contro questo governo maschilista e padronale, il fatto stesso che eravamo accerchiate da polizia, carabienieri e digos la dice lunga.
Durante il corteo, da buone comuniste abbiamo cantato "Bella ciao".
Erano presenti le fascie più sfruttate delle lavoratrici, quelle che sono costrette a lavorare "con il giogo dei buoi". Ovviamente in questo giorno abbiamo messo in risalto soprattutto le condizioni di lavoro della donna che ancora non raggiunge il giusto ruolo libero e paritario. 


Per il MFPR l'8 marzo non è un punto di arrivo, ma l'inizio della costruzione di un percorso che va verso un grande sciopero delle donne dovunque, ma aggiungerei che va anche oltre, perchè penso che bisogna superare il momento vertenziale e ambire a costruire tante "cellule", che messe insieme possano attaccare il sistema capitalistico.

Noi il giorno prima, il 7 marzo, siamo state alla Fca Sata di Melfi, una delle situazioni industriali più emblematiche dello sfruttamento delle lavoratrici, dove le pause sono inesistenti e i controlli oppressivi persino per fare la pipì...
Sfruttamento che ampiamente abbiamo potuto constatare anche in altri ambiti come tra le braccianti, che ho potuto seguire personalmente, le lavoratrici delle coop, le lavoratrici delle scuole e asili, ecc. Il clichè è sempre lo stesso, orari indefiniti, ritmi frenetici, salari ridotti, molestie fino a raggiungere ad abusi sessuali, ragazze madri licenziate perchè colpevoli di volere un figlio.
 

Alla Sata alcune operaie tempo fa hanno intrapreso una battaglia, con una raccolta vasta di firme, per chiedere una tuta blu; cosa che può sembrare una banalità, ma è di un'importanza fondamentale per una donna che indossando un indumento bianco subiva una situazione imbarazzante, nel periodo del ciclo mestruale. 
Questa mobilitazione, purtroppo, ha portato sì all'ottenimento di un cambiamento della tuta, ma di colore grigio chiara, perchè il padrone con tutte le armi a disposizione non si può permettere una sconfitta.
Questa è la FiatSata di Melfi, la grande fabbrica che si dice all'avanguardia non è altro che l'ennesimo contenitore dove il capitale vuole dei soggetti automatizzati e svuotati della loro dignità, sotto ricatto salariale, per il suo profitto.
Ma anche qui, prima o poi ci sarà lo sciopero delle donne.

Concetta


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La piattaforma delle donne presentata ieri e le iniziative dopo l'8 marzo
PER PORTARE AVANTI LA PIATTAFORMA DELL'8 MARZO:

Presenza al prossimo consiglio comunale, per imporre che si metta all'OdG la nostra piattaforma

Presidio delle disoccupate nella prossima settimana, per l'avvio immediato dei "cantieri di cittadinanza"
Stato di agitazione negli asili, su: "riconoscimento delle doppie mansioni o ci asterremo dai lavori di ausiliariato", e iniziative nei confronti di Comune e Ditta su carichi di lavoro/sostituzioni discriminatorie e non retribuite e aumento dell'orario
Le lavoratrici della Teoma chiederanno un tavolo presso la Dpl perchè non ci siano peggioramenti nel prossimo passaggio ad altra ditta 

 

Lo "sciopero delle donne" ha lanciato la costruzione nel mese di aprile di un convegno (di tutti i lavoratori e disoccupati) sul lavoro-diritti, in cui chiameremo tutte le parti (Istituzioni, ass. padronali, ecc.) a prendere posizione e impegni

Giovedì 31 marzo ore 18 assemblea generale delle lavoratrici e disoccupate presso la sede slai cobas

MA SOPRATTUTTO:

 
DALLO SCIOPERO DELLE DONNE, ALLA MANIFESTAZIONE DELLE DONNE!
Preceduta da un'assemblea nazionale in estate
organizziamo, con le realtà che sono scese in lotta l'8 marzo, e tutte le altre realtà di operaie, precarie, braccianti, immigrate,
UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN AUTUNNO A ROMA!

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LA PIATTAFORMA DELL'8 MARZO


Per le lavoratrici
- Passaggi automatici nei cambi di appalto di tutte le lavoratrici, senza peggioramenti delle condizioni di lavoro;
- orari di lavoro non inferiori a 30 settimanali;
- riconoscimento retributivo delle effettive mansioni svolte;
- Divieto degli appalti al massimo ribasso - separare il costo del lavoro e della sicurezza dall'importo generale, affinchè i ribassi delle ditte non incidano sul costo del lavoro;
 

- contro la frammentazione dei servizi e delle lavoratrici che aumenta la precarietà, unificazione dei servizi in una Multiservizi/società mista;
- condizioni di lavoro, ambienti di lavoro, materiali utilizzati, a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici, avviare tramite gli Enti ispettivi di una verifica generale, sotto il nostro controllo!
- allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, datori di lavoro, ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti; tutela delle lavoratrici denuncianti;
Per le disoccupate:
- clausola sociale in tutti gli appalti per l'assunzione obbligatoria di una percentuale di donne
- cantieri di cittadinanza e lavori dei servizi sociali per tutte le disoccupate;
- corsi di formazione per le donne su raccolta differenziata/bonifiche, retribuiti e finalizzati al lavoro;
 

Per tutte
- salario minimo garantito per tutte le donne, anche come riconoscimento del loro lavoro domestico/riproduttivo, non inferiore a 600 euro al mese
- Accesso gratuito per le donne e i bambini ai servizi sanitari, e assistenziali, anche a fronte del dramma inquinamento di Taranto
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto, obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza in nelle strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza, consultori laici gestiti e controllati dalle donne
- Priorità nel diritto alla casa per le donne violentate, maltrattate, o capifamiglia.


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Oggi 8 marzo a Taranto con la parola d'ordine: sciopero delle donne, le lavoratrici delle pulizie degli asili nido, le lavoratrici precarie degli appalti comunali e statali, le operaie della pasquinelli e le disoccupate dello SLAI COBAS hanno scioperato, recandosi a manifestare sotto municipio.
 

Per denunciare le  loro condizioni che vanno peggiorando sempre di più, le lavoratrici sempre più precarie, oppresse e discriminate in appalti sempre più al massimo ribasso che vengono poi scaricati sulle lavoratrici, le  lavoratrici addette alla selezione dei rifiuti che rischiano la salute ogni giorno mettendo mani su rifiuti tossici e adesso rischiano di perdere il lavoro; la mancanza di lavoro, le discriminazioni, le vergognose politiche assistenziali del comune vedi: cantieri di cittadinanza, che ancora vengono posticipate con enorme disagio di chi è ormai allo stremo,
Una delegazione è stata ricevuta dall'ass. al lavoro, Cosa, a cui è stata consegnata la piattaforma dello "sciopero delle donne a Taranto, che chiede un tavolo con comune aziende e regione  per discutere in maniera fattiva delle problematiche occupazionali.
Le donne poi hanno formato un bellissimo vivace, pur se breve, corteo con bandiere, striscioni, cantando  "Bella ciao" e gridando le  loro ragioni, sfilando nel centro cittadino fino alla prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta da una delegata del Prefetto.

UNA GIORNATA IN CUI LE LAVORATRICI PIU' SFRUTTATE, PIU' DISCRIMINATE, LE DISOCCUPATE OFFESE ANCHE NELLA LORO DIGNITA' SI SONO RIPRESE QUESTA GIORNATA DELLE DONNE A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE E HANNO IMPOSTO CON LA LOTTA E L'UNITA' LA LORO PIATTAFORMA SU CUI CONTINUERANNO LA BATTAGLIA NEI PROSSIMI GIORNI, SETTIMANE, MESI.

Le lavoratrici e le disoccupate slai cobas s.c.
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Taranto 8 marzo

 
Oggi il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario ha chiamato le lavoratrici, le disoccupate all'unità delle donne, alla marcia in più nelle lotta, al legame con tutte le donne che combattono nel mondo!
Il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario che ha lanciato e lavorato a livello nazionale per lo "Sciopero delle donne", nella mattinata di oggi, nello sciopero delle lavoratrici, precarie degli appalti comunali e delle pulizie nelle scuole, e nel presidio, corteo che ne sono seguiti, ha portato l'informazione e il senso della battaglia generale, nazionale delle donne in questa giornata dell'8 marzo.
Lo Sciopero delle donne è l'arma in questo 8 marzo per imporre i bisogni delle donne, il loro punto di vista, la necessità che tutta la vita deve cambiare!

 

Oggi si è visto concretamente quanto sia importante è costituisca una forza, l'unità delle donne, e in particolare delle lavoratrici, divise nei vari servizi e appalti, ma che subiscono uguali condizioni di peggioramento attacco ai diritti, alla dignità, delle disoccupate. Le donne proletarie quando lottano e si uniscono portano una marcia in più; perchè hanno sulle loro spalle, sulla loro vita non solo i problemi della difficiltà di vivere in questo sistema sociale capitalista, non solo i pesanti problemi del lavoro, dello sfruttamento, ma tante forme di oppressione pratica e ideologica, sempre più sono strettamente legati aumento delle discriminazioni e peggioramento della condizione di lavoro e di vita e aumento dell'oppressione familiare, della violenza sessuale, fino ai femminicidi. Ma proprio per tutto questo, le donne portano una maggiore carica di ribellione.
 


L'Mfpr ha portato il vero significato di lotta di questa data che ha le sue radici nelle operaie sfruttate, in sciopero e uccise dai padroni delle fabbriche, e che è nata nel movimento comunista internazionale che, con Clara Zetkin, decise nei primi del 900 di adottare l'8 marzo come giornata internazionale delle donne.

L'Mfpr ha chiamato all'unità di tutte le donne in lotta a livello internazionale.
Oggi le lavoratrici, le disoccupate hanno salutato con un sincero e commosso applauso quelle donne - dall'India al Kurdistan, ecc. - che combattono, anche per noi, nelle guerre popolari, e ricordato le donne che per questa lotta brutalmente torturate e uccise. Abbiamo, per questo, dedicato l'8 marzo alla compagna Shruthi dell'India, brutalmente torturata e uccisa da uno Stato in cui è in atto una carneficina delle donne, stupri di massa verso le donne e le bambine. Ma in cui le donne rispondono scendendo a centinaia di migliaia in piazza e soprattutto combattendo nella guerra popolare in prima fila contro lo Stato e il governo del fascista Modi, ma anche contro le concezioni feudalesime e patriarcali, facendo una doppia rivoluzione. Queste sono un esempio per la nostra lotta.

Un 8 marzo in cui le donne proletarie si sono ripresi il loro 8 marzo, contro i padroni, il governo, i loro mass media e anche contro le donne della borghesia.

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UN 8 MARZO REALE, UN 8 MARZO DI LOTTA! 
Da una operaia della Pasquinelli

Stamani, 8 marzo, in occasione dello sciopero delle donne c'è stato un incontro in prefettura, come richiesto, ad attenderci c'era la sig.ra Rucco alla quale è stata consegnata una piattaforma che affronta le condizioni di precariato, di servizi sociali assenti, di salari bassi, di subordinazione della vita delle donne e spessissimo ormai di violenze sessuali sulle donne dentro e fuori dalla famiglia. La sig.ra Rucco ha ascoltato le realtà presenti, disoccupate, lavoratrici e precarie spesso intrappolate in appalti improponibili di un'ora e cinquanta di lavoro, di appalti al massimo ribasso dove a pagare sono sempre gli operai come noi della Pasquinelli addette alla raccolta differenziata attualmente fermi da più di un mese per un guasto al macchinario di pressatura e imballaggio e dove come soluzione ci tolgono le ferie, le ore di permesso che poi ci faranno recuperare aumentando a disposizione dell'Amiu i turni di lavoro gravando gia sulle difficili condizioni nell'affrontare un turno; mentre nel frattempo la coop L'Ancora avvia la procedura CIGS...
Noi che su quel nastro ci lasciamo la salute ogni giorno pagando le conseguenze di una raccolta fatta male a monte, noi che sguazziamo nel multimateriale che vuol dire qualsiasi cosa e qualsiasi cosa si intende amianto, assorbenti clinici, siringhe, animali morti di tutti i tipi dai topi alle teste di cavallo, batterie esauste di ogni genere, torner, provette per analisi spesso ancora piene di sangue, cateteri pieni di urina, ecc., noi che ogni giorno viviamo la paura che anche tutto questo schifo ci venga tolto in unico urlo chiediamo :
LAVORO SALUTE SALARI E DIGNITA'!

L.R.

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