07/03/14

8 marzo in tante piazze, miste e separate

L'8 marzo saremo numerosissime e saremo ovunque. Dallo Stato Spagnolo alla Turchia, nelle strade, nelle piazze, nei luoghi in cui esistiamo e resistiamo, insieme...con i microfoni aperti alle donne in lotta dalle compagne del Martedì di Radio onda rossa per una intera giornata

Milano:

  • PRESIDIO H.11 DAVANTI ALLA REGIONE – LATO PIAZZA DUCA D’AOSTA
LE LAVORATRICI, PRECARIE, LE DONNE IMPEGNATE NELLA LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA CHE HANNO PROMOSSO E ANIMATO LO SCIOPERO DELLE DONNE DEL 25 NOVEMBRE CONTRO STUPRI E FEMMINICIDI, MA CONTRO L’INSIEME DEGLI ATTACCHI IDEOLOGICI, PRATICI ALLA CONDIZIONE DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE PROMUOVONO UN 8 MARZO DI LOTTA. Noi non vogliamo frasi ipocrite una volta all'anno dai rappresentanti istituzionali, vogliamo conquistare risultati concreti.

La Regione Lombardia, negli anni delle giunte Formigoni, si è particolarmente distinta per gli attacchi ideologici, pratici contro le donne: ricordiamo, qui: il seppellimento dei feti abortiti, il permesso di ingresso del CAV negli ospedali, le moderne ruote degli esposti, il tentativo di ridisegnare la legislazione nazionale in tema di IVG. Contribuendo a spandere a piene mani un humus maschilista, pregno di concezioni reazionarie verso le donne. Oggi la "tradizione" continua. Nei giorni scorsi i giornali titolavano: “La Regione taglia sui parti indolore” e “Mamme straniere a loro troppi fondi”.Il riferimento è alle scelte in materia di sanità finanziata sulla base dei “risultati”raggiunti e ai fondi per il “sostegno alla maternità”, i fondi Nasko, puro strumento ideologico al servizio della centralità della famiglia, del ruolo in essa delle donne e per di più, oggi, apertamente razzista verso le immigrate; ma il “diritto alla vita” delle donne non conta, la condizione reale fatta di precarietà, non lavoro, peggioramento delle condizioni di lavoro…

Contro la trasformazione dei Consultori in “Centri di supporto alle famiglie”, che privano le donne di strutture pubbliche: un attacco ideologico e pratico contro le donne, che pone al centro la famiglia con il ruolo subordinato in essa delle donne e le priva di una delle poche strutture di riferimento per l’autodeterminazione in tema di maternità: Nei giorni scorsi il Sigo denunciava:” il 42% delle under 25 italiane non utilizza alcun metodo contraccettivo alla prima esperienza sessuale. Di fatto, a fronte di ciò, il 20% delle gravidanze risulta indesiderato. “Negli ultimi anni il tasso di gravidanza nelle under 18 è cresciuto in modo sensibile", ha spiegato il presidente, "perché le giovani non trovano le necessarie fonti d’informazione nei servizi territoriali, la cui rete è deficitaria. In Lombardia, ad esempio, c’è un consultorio ogni 60mila abitanti, laddove ce ne dovrebbe essere per legge uno ogni 20mila”. Non possiamo, inoltre, dimenticare l’aumento crescente dei medici obiettori di coscienza che limita sempre più il diritto d’aborto e quindi la libera scelta delle donne in tema di maternità.

Contro la campagna ideologica, promossa, tra gli altri, dalla Lega, per la riapertura delle case chiuse e l’abrogazione della Legge Merlin e, ora, anche a livello nazionale in maniera “trasversale”

Contro i tagli regionali, provinciali e comunali ai servizi di assistenza per gli anziani che chiaramente scaricheranno sempre più sulle donne il lavoro di cura e assistenza, contribuendo a ricacciarle a casa, in un ruolo di mera badante che deve supplire ai tagli  di servizi pubblici a favore dei privati, aggravando una già pesante condizione di prolungata permanenza sul lavoro, data dalla riforma Fornero e peggiorando pesantemente le condizioni di lavoro nella sanità
Le precarie, lavoratrici, disoccupate del movimento femminista proletario rivoluzionario Milano Per info e

contatti: mfpr.mi1@gmail.com
  • Presidio solidale con le donne spagnole per il diritto all'aborto libero e gratuito
Asl n.1, C.so Italia 19
h19 #marciadellezoccole
Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano

8 marzo di #autodeterminazione
L'8 marzo a Milano sarà una giornata per affermare la riappropriazione dei nostri corpi, continuamente minata dal paternalismo dello stato e dalla cultura sessista e misogina in cui viviamo. Ci dicono come vestirci, quando possiamo avere o non avere figli e di cosa aver paura, ci vogliono asservite e bisognose di protezione, noi invece siamo guerriere e ci riprendiamo i nostri corpi e la libertà di decidere. Dalle 17 saremo in presidio solidale con le donne spagnole davanti all'asl in corso Italia 19, da cui alle 19 partirà la marcia delle zoccole.
h17.00 #yodecido
Collettivi femministi e lgbit di Milano
Qui l'evento

Roma:

  • ore 11.00 sotto Rebibbia Femminile, al pratone in fondo a via Bartolo Longo.
8 marzo con chi è privata della libertà

Siamo rinchiuse in una gabbia a cielo aperto, fatta di parole corrotte e segnali stravolti, fatta di quotidiane espropriazioni di pezzi della nostra vita e della nostra immaginazione , una gabbia che hanno costruito per noi e che hanno chiamato “normalità”.
La nostra “normalità” è così l’esecuzione automatica, inconscia, di gesti quotidiani che sono programmati da qualcun altro. Le nostre giornate sono piegate alle esigenze di un sistema produttivo che succhia costantemente le nostre risorse e non dà indietro nulla, ad eccezione delle macerie.
Siamo costrette/i in doveri e divieti sempre più capillari che aspirano a regolare ogni nostro comportamento, dal più privato al più pubblico.  Vorrebbero farci correre sulla ruota come i criceti, con l’illusione di arrivare da qualche parte e, se non ci adeguiamo a questo circo di sfruttamento ci pensa l'apparato repressivo a metterci in regola.
Questo presente fatto di galere con le sue quotidiane violenze, assordanti anche quando sono silenziose, viene spacciato come il migliore, oppure come il meno peggio, in ogni caso come unico esistente, costruendo in questo modo l'ultima delle gabbie: la rassegnazione.
 In questa operazione programmata svolgono un ruolo importante la socialdemocrazia e il riformismo, comprese le componenti femminili, che nelle reti della comunicazione quotidiana fanno la guerra alla memoria e all’identità del movimento femminista, manipolandone la storia, strumentalizzando l’oppressione di genere, di razza, i diritti umani….falsificando la lettura della società e tentando di farne dimenticare la struttura e la divisione in classi. Creano, così, una società che fa dell’antirazzismo-razzista, dell’antisessismo-sessista e della strumentalizzazione dei diritti umani il grimaldello per addomesticare le coscienze.
Vorrebbero addomesticare anche le nostre lotte, e se il tentativo fallisce arrestarle attraverso il braccio della legge. Vorrebbero poi farci fare processioni per chiedere qualche grazia che una volta elargita sarebbe comunque un atto di potere e come tale, con lo stesso atto, potrebbe essere tolta.
Contro questo misero presente lottiamo fino all'ultimo respiro,  opponiamo pratiche di conflitto su tutti i terreni dello scontro: riappropriandoci di ciò che ci spetta, ma anche di una visione del mondo diversa e incompatibile con quella attuale, ci riappropriamo anche delle parole e dell'immaginario.
Coordinamenta femminista e lesbica-Roma
coordinamenta.noblogs.org/coordinamenta@autistiche.org

  • h 15.00 @piazza dei condottieri 34, consultorio del Pigneto
#iodecido sul mio corpo
no alla violenza di genere
no all'obiezione
sì alla pillola
perché #iodecido
Immaginiamo un 8 marzo di lotta e di festa, insieme ai movimenti antirazzisti, antisessisti e antifascisti, con i migranti e le migranti che si mobilitano dentro e fuori i Cie, con chi lotta per i beni comuni, il lavoro, il reddito, la sanità e contro le grandi opere.

Rete cittadina #iodecido
Qui l'evento

Bologna:

  • Il presidio LA PIAZZA DELLE DONNE  è  in Piazza Maggiore dalle 15.00 alle 20.00
Diamo appuntamento a tutte le donne e le lesbiche in Piazza Maggiore dalle 15 alle 20 per una giornata di lotta e di festa in compagnia delle associazioni femministe dei collettivi e delle singole e di tante artiste per ribadire la libertà e l'autonomia delle donne.

In continuità con il percorso dello Sciopero delle Donne ci riapproprieremo ancora una volta dello spazio pubblico in occasione dell'8 marzo Giornata Internazionale delle Donne.

Lottiamo per i diritti di tutte le donne, per la laicità, per l'...autodeterminazione, per autonomia economica, in difesa della effettiva applicazione della legge sull'aborto, contro la violenza maschile, contro l'uso del corpo delle donne come bottino di guerra o campo di battaglia nei conflitti armati e unite alle donne migranti contro il razzismo sociale e istituzionale.

E' questo che tentiamo di fare ogni volta che portiamo avanti un progetto condiviso, gli ultimi sono stati lo “Sciopero delle donne” e la mobilitazione in solidarietà con le donne spagnole “IO DECIDO” e “One Billion Rising”.
Per questo vi invitiamo a partecipare in modo condiviso in piazza Maggiore con la vostra presenza, i vostri contenuti le vostre pratiche.

Passate parola dobbiamo essere in tante!

Sciopero delle Donne Bologna, Donne in Nero, Associazione Lesbica Fuoricampo, Quelle che non ci stanno, Associazione Donne di Mondo, Associazione Armonie, Associazione Orlando, Associazione Cristina da Pizzano, UDI - Unione Donne in Italia, RosaRosae, Figliefemmine Bologna, Gruppo '98 Poesie Bologna, Associazione Comunicattive, Associazione Sirena Project, Casa delle donne per non subire violenza, SOS Donne Bologna, Gruppo donne Cgil Bologna, Le Vocianti.

L' MFPR partecipa al presidio nella piazza delle donne l' 8 Marzo con la presentazione e un banchetto con il dossier sullo sciopero delle donne e una mostra fotografica con pannelli informativi  sulle lotte delle donne rivoluzionarie in India e Kurdistan intitolate: " perché la libertà non rimanga solo un sogno" e " non avevo altra scelta, se non quella di unirmi alla rivoluzione"

ALZIAMO IN ALTO E STRINGIAMO LE NOSTRE MANI ALLE DONNE CHE LOTTANO IN TUTTO IL MONDO!!! 
layla
 
  • h 16.30 corteo “Aborto libre: non un passo indietro” piazza Ravegnana (vai qui)

Palermo:

  • CORTEO ORE 16,00 DA PIAZZA POLITEAMA
Dopo lo “sciopero delle donne”,  non possiamo permettere che ci infanghino ancora l'8 marzo!
Vogliamo e dobbiamo far sì che quest'anno l'8 marzo sia tutt'altra cosa, SIA NOSTRO E DI LOTTA!
Un 8 marzo che colpisca anche con azioni di protesta esemplare l'offesa consumistica di questa giornata di lotta della borghesia
Un 8 marzo che unisca tutte le battaglie delle donne, contro la guerra di bassa intensità che ci uccide, contro l'insieme della nostra condizione di vita. Nello sciopero delle donne abbiamo costruito una piattaforma unendo i bi/sogni espressi dalle donne in lotta (contro le uccisioni delle donne e la violenza, per la libertà di scelta in tema di maternità, per il lavoro e contro la mancanza di lavoro , per servizi sociali, sanitari pubblici e attivi, non vogliamo più essere le supplenti dello Stato! ammortizzatori sociali viventi, ) una piattaforma che si è arricchita e articolata via via e che quotidianamente  con la lotta contro governo, padroni, Stato deve divenatre viva e concreta.
Un 8 marzo che unisca in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate.
Un 8 marzo che sia “ponte” verso le donne, operaie,  lavoratrici… che lottano negli altri paesi Cina, Bangladesh...verso le donne, compagne che  sono in prima linea nelle guerre popolari dall'India, alle Filippine, alla Turchia, ecc., Un 8 marzo che dica basta con il riformismo perché tutta la nostra vita DEVE DAVVERO CAMBIARE! vogliamo fare la rivoluzione! e per questo la nostra lotta deve essere indirizzata contro il sistema sociale in cui viviamo causa del doppio sfruttamento e doppia oppressione che deve essere rovesciato!
Un 8 marzo che, con il grido delle donne in lotta, respinga e affossi l'ipocrita campagna mass mediatica-istituzionale, delle rappresentanti della politica borghese che ancora una volta verrà fuori per soffocare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione!
Le operaie, le lavoratrici, le precarie, le disoccupate, le casalinghe, le giovani, le studentesse prendano nelle loro mani questo 8 marzo, per ridare dignità storica, verità di classe, perchè l'8 marzo non è di tutte, non è interclassista, ma è delle donne più sfruttate e oppresse che sono la maggioranza, come delle ragazze che vogliono lottare per un altro futuro.
movimento femminista proletario rivoluzionario

Taranto:

  • 8 MARZO CONCENTRAMENTO A P.ZZA RAMELLINI ORE 9
QUEST'ANNO A TARANTO L'8 MARZO INVADIAMO LA CITTA'!
non siamo "vittime" ma donne S/catenate!
Noi donne non vogliono più solo denunciare, lamentarci, ma ci stiamo ribellando e stiamo già lottando.

Nella nostra realtà di Taranto e provincia alcuni problemi: lavoro, reddito, casa, servizi sanitari rappresentano un macigno sulla condizione di noi donne. Senza lavoro, senza reddito, senza casa noi donne siamo di fatto dipendenti dagli uomini, e non solo economicamente, non possiamo fare
scelte, non possiamo rompere rapporti violenti, non possiamo liberarci di situazioni familiari oppressive; nello stesso tempo, quelle che hanno la "fortuna" di lavorare vengono umiliate e offese con lavori a nero, anche subendo ricatti sessuali, a pochissime ore e salario che ugualmente non permettono indipendenza, scelte di vita; a tutto questo si aggiunge il costo dei servizi sanitari particolarmente gravoso in zone come le nostre a rischio salute, e la grave situazione che esiste negli ospedali della nostra provincia con il grande numero di medici obiettori di coscienza, che impedisce alle donne il diritto d'aborto e quindi una libera scelta. Alle ragazze viene imposta una cultura falsa, usata per opprimerci; una scuola che dopo gli studi ci riserva un futuro precario o addirittura un non futuro.

Non vogliamo frasi ipocrite una volta all'anno dai/dalle rappresentanti istituzionali, vogliamo risultati concreti, ma vogliamo soprattutto che tutta la nostra vita deve cambiare. E' il nostro grido, la nostra forza che dobbiamo far sentire sentire: “Attenti! Siamo donne pericolose e paura non abbiamo! Siamo donne in lotta contro tutti i "sepolcri imbiancati"! “Noi siamo le ribelli!”

L'8 marzo siamo in piazza anche per Ilaria di Statte, uccisa dal suo fidanzato, per dire: basta con la paura, basta con l'accettare rapporti schifosi; scendiamo in piazza per la donna Bielorussa massacrata a Taranto e data fuoco dal suo ex, per farle sentire che non è sola; per Carmela di 13 anni perchè i suoi stupratori vengano condannati ma poi si apra un processo contro le istituzioni che l'hanno colpevolizzata e uccisa.

Le disoccupate, lavoratrici, ragazze del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

Torino:

  • ore 14:30 Piazza Vittorio (vai qui)
8 marzo a Torino delle donne NOTAV..Noi il nostro futuro lo vogliamo vivere in valle.LIBERE/I TUTTI !
Anche quest'anno le donne No Tav parteciperanno attivamente alla giornata dell'8 marzo; a Torino l'appuntamento per la manifestazione è alle 14.30 in piazza Vittorio: seguite le bandiere No Tav!

Anche quest'anno portiamo il nostro contributo alla giornata dell'otto marzo, storica data che ci ricorda il prezzo che le donne pagano  quando diventano protagoniste della loro vita e attive nelle lotte sociali.

In quell'otto marzo degli inizi del novecento, un centinaio di operaie bruciarono all'interno di una fabbrica occupata: chiedevano migliori condizioni di lavoro, diritti.

A più di cento anni di storia molte cose abbiamo cambiato provando ad uscire dallo schema madre-sposa e conquistandoci sempre più spazi, in quanto persone con una propria testa e propri desideri.

Riteniamo inaccettabili il tentativo di modificare la legge 194 che regolamenta l'aborto, la mafia degli obiettori, la difficoltà di accesso alla procreazione assistita.

Così come consideriamo un attacco all'autodeterminazione delle donne anche la mancanza assoluta di sostegno economico e servizi a quelle che scelgono di avere figli, la mercificazione della sessualità , l'impossibilità di scegliere la propria sessualità fuori dai modelli culturali imposti , il femminicidio.

Tutto questo è la conseguenza di un sistema che si impone con l'autoritarismo e la violenza.

La nostra ventennale lotta al progetto-rapina del Tav ci ha portato ad avere maggiore consapevolezza dell'importanza del nostro impegno sociale. Una responsabilità verso noi stesse, ma anche verso le generazioni future alle quali non vogliamo lasciare né debiti né scempi.

Siamo state molto colpite dalle testimonianze di altre donne come noi che vivono il loro impegno per la difesa del territorio, ma che oggi sono costrette a raccontare dei loro tumori al seno o all'utero, dei bambini che si ammalano di leucemie e di una terra una volta fertile che ormai produce solo più veleno.

Noi ci siamo mobilitate, perché questo non si verifichi in futuro in Valsusa.

Decenni di cantieri, polveri sottili e falde acquifere inquinate farebbero della nostra bella valle un deserto costringendo intere generazioni ad un esodo forzato. Verso dove? Verso la città, dove le fabbriche chiudono, le famiglie diventano morose, perché scelgono di sfamarsi prima di pagare l'affitto, dove il lavoro non c'è, e quando c'è è precario, malpagato, sempre più femminilizzato, cioè ridotto a puro sfruttamento?

Le donne sono le prime a pagare i costi sociali delle scelte economiche. Se i soldi vengono usati per la malaopera non ci saranno per  i nostri ospedali, per le scuole, per i servizi sociali. Noi , le donne, saremo chiamate a sostituirli, gratuitamente, molto  più di quanto ampiamente già facciamo.

La violenza della cultura patriarcale verso le donne l'abbiamo sperimentata in Valsusa in molti modi: attraverso l'arroganza dei politici e dell'informazione dominante nei confronti delle cittadine, considerate ignoranti e retrograde  se vogliono conservare e difendere la terra, ma anche nella violenza fisica e verbale delle forze dell'ordine, su mandato dei diversi governi.

Violenza che abbiamo subito coi nostri corpi malmenati, le nostre carcerazioni, con gli insulti malcelati delle guardie - ma non solo delle guardie - che si chiedono perché tutte queste donne non se stiano a casa. Ricordiamo per tutte/i Marta, picchiata e molestata dai poliziotti nel corso del suo fermo..

Più di seicento indagati, la condanna ad una multa di 215.000? da pagare ad Lft, ed ora Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia sono in carcere dall'inizio di dicembre 2013 con un'accusa assurda e pesantissima come quella di terrorismo.

Chiediamo a tutte/ì di avere la curiosità di capire con la propria testa, di non accontentarsi dell'informazione che viene dai media, di venirci a trovare in Valsusa ed incontrarci per capire le ragioni di questa lotta ventennale per la autodeterminazione nelle scelte politiche ed economiche che riguardano i territori e i beni comuni.

Noi il nostro futuro lo vogliamo vivere in valle.

CHIARA, CLAUDIO, MATTIA, NICCOLO' LIBERI !  Questo 8 marzo lo dedichiamo a voi.

LIBERE/I TUTTI !

Le donne NoTav dalla Valle

Firenze:

  • Corteo ore 15.30 p.za SS.ma Annunziata

Napoli:

  • Concentramento ore 11.00 p.za Dante 

Padova:

  • ore 15 Piazza dei Signori (vai qui)

Ravenna:

  • dalle 16 alle 18 Piazza del Popolo

Reggio Calabria:

  • ore 17.00 Piazza Italia

Catania:

  • ore 10.30 Villa Bellini

Siena:

  • ore 16:30 La Lizza

Bari:

  • @ex casa del rifugiato, nel pomeriggio: 
monologo tratto dalla campagna #IoDecido, per un 8 marzo di lotta e di autoderteminazione delle donne sul proprio proprio corpo e sulla propria vita
Monologo di Alfia De Marzo
"A riconcorrere una pillola... Cose da pazzi!"
L'iniziativa è parte di una giornata dedicata a conoscere il percorso di lotta e di emancipazione che i migranti stanno mettendo in campo supportato da semplici cittadini/e, collettivi autorganizzati, dai lavoratori stessi della Sovraintendenza, all'interno dell'esperienza dell'ex casa del rifugiato.
Per il programma completo vai qui.

Lecce:

  • Corteo pubblico @Porta Napoli - ore 9.00
Questo 8 marzo, in molte città italiane ed europee, il movimento delle donne ha deciso di scendere nelle strade per difendere il principio di AUTODETERMINAZIONE. In Spagna, in Grecia, in Italia è in atto una strategia politica che, attraverso limitazioni all'interruzione volontaria di gravidanza e altre privazioni, mira a ridurre spazi di autonomia e libera scelta - non solo delle donne - di poter vivere liberamente la propria sessualità.
Autodeterminazione è consapevolezza.
Autodeterminazione è contraccezione libera e gratuita. Autodeterminazione è un aborto libero e sicuro. Autodeterminazione è poter vivere liberamente il proprio orientamento sessuale.
Autodeterminazione è poter scegliere di essere madre o no.
L'8 MARZO MANIFESTA CON NOI!
Qui l'evento

Livorno:

  • dalle ore 16:30 presidio sotto il consolato spagnolo @Piazza Cavour 12
Mio il corpo mia la scelta: tre giorni di iniziative 6/7/8 marzo
Giovedì 6 marzo @ Teatro Officina Refugio
Ore 19:00 presentazione della tre giorni di iniziative: contrastare le leggi che criminalizzano l'aborto in Spagna e in Italia, fermare l'attacco generale alla salute della donna, difendere il diritto all'autodeterminazione
ORE 20:00 apericena
ORE 21:30 SPETTACOLO "TUTTE PRINCIPESSE" un reading di denuncia militante della violenza contro le donne. Un inno alla ribellione fuori e dentro le mura
Venerdì 7 marzo dalle 11:00 alle 14:00 volantinaggio e diffusione materiale presso l'ospedale
Sabato 8 marzo dalle ore 16:30 presidio sotto il consolato spagnolo @Piazza Cavour 12
Qui l'evento

Mantova:

  • Piazza Mantegna Presidio dalle ore 16
Nè fiori né cioccolatini vogliamo decidere sui nostri destini!
Per l'autodeterminazione e la libertà di scelta sui nostri corpi!
"Partendo dallo slogan “io decido” lanciato dal movimento spagnolo, siamo pront* a manifestare
per la piena applicazione della legge 194, per il libero accesso alla ru486 e alla pillola del giorno
dopo, perchè ospedali e consultori rimangano pubblici, laici e gratuiti.
Affermiamo la libertà di scelta sulle nostre sessualità, sui nostri corpi e sulle nostre vite."
Ma Le Donne - collettivo
Qui l'evento

Viareggio:

  • Noi saremo ovunque
L' 8 marzo, è la giornata internazionale della donna. Non è una festa ma un giorno di lotta. Vogliamo pensare che ogni giorno dell’anno sia un 8 marzo. Vogliamo ribellarci e pensare a tutte le donne come ribelli. Immaginiamo questo 8 marzo di lotta e di festa, insieme ai movimenti antisessisti, antirazzisti, antiomofobi e antifascisti, con le migranti e i migranti che si mobilitano per lo smantellamento dei Cie; con chi lotta per la casa, per l'ambiente, il lavoro, la sanità, la cultura... con chi lotta per la riappropriazioni di tempi e modi di vita espropriati.
Donne in Cantiere

Altre iniziative in aggiornamento

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