28/11/13

Si vuole uccidere ancora Carmela? Contro gli uomini, le istituzioni, lo stato che odiano le donne

Capace di intendere, ma non di volere uccidere!

La perizia emessa oggi dagli esperti sul femminicida Samuele Caruso, l'assassino della giovane studentessa palermitana Carmela Petrucci, uccisa nel portone di casa per difendere la sorella dalla furia dell' ex fidanzato che  la voleva ammazzare, che "esprime il vizio parziale di mente, la mancanza di un'aggravante fondamentale e la pericolosità sociale sinonimi di sconti consistenti e di possibile condanna a scontare una parte della pena in ospedale psichiatrico..." è ancora un vergognoso attacco nei confronti della giovane Carmela, di tutte le donne uccise nel nostro paese,, ma anche per la la maggioranza delle donne in generale.

Ancora una volta si vuole far passare chi uccide le donne, chi le violenta, chi le offende, come un individuo squilibrato "parzialmente in questo caso?!, deviando dalle vere cause  del femminicidio: gli uomini che stuprano e uccidono le donne sono uomini che odiano le donne! uomini che introiettando tutto l’humus maschilista e reazionario che si diffonde a livello di massa nel terreno sociale de di questa società capitalista che fa della doppia oppressione e subalternità della maggioranza delle donne una delle sue basi, uccidono perché non possono accettare che la "propria" donna decida liberamente per sè, decida di troncare un rapporto, di mettere fine ad una relazione, decida e agisca autonomamente.

Uomini che odiano le donne , ma anche istituzioni che odiano le donne in questa società, la giustizia di questo Stato borghese che ancora una volta è contro la vittima, contro le donne uccise, le loro famiglie…  ed è chiaro anche in questo caso come le leggi di questo Stato borghese rimangono sulla carta, il governo Letta/Alfano approva un decreto sui femminicidi che tra i vari punti contempla quello delle pene più severe e poi nei fatti si fa in modo che queste pene siano ridotte con tutte le attenuanti del caso possibili  

Il 25 novembre nello sciopero delle donne anche a Palermo durante il combattivo corteo di donne in città, ricordando Carmela e le tante, troppe!, donne uccise,  abbiamo ribadito con forza che dinanzi a tutto questo sempre più necessaria è la ribellione, la lotta  e mobilitazione diretta delle donne… questo sciopero delle donne che ha visto tante e tante donne, lavoratrici, operaie, precarie, studentesse protestare e manifestare in tante città, dal Nord al Sud del paese, è stato un importante passo che si deve consolidare in un percorso che ci deve vedere sempre più protagoniste e in prima linea nel sentiero di lotta contro  femminicidi, stupri e tutta la condizione di doppia oppressione e sfruttamento che questa società vuole imporre alla maggioranza delle donne nel nostro paese.

 Per Carmela e per tutte le donne uccise, stuprate e offese

NON CI FERMEREMO!

Mfpr Palermo

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Omicidio di Carmela Petrucci, Caruso potrebbe evitare l’ergastolo

    Gli esperti hanno stabilito che l'imputato quando aggredì a coltellate le due ragazzine, era capace di intendere ma non di volere. Questa circostanza, unita al rito abbreviato, potrebbero portare a una pena sotto i vent'anni
    Redazione28 Novembre 2013
    
    Samuele Caruso
    Samuele Caruso

    Potrebbe non scontare l’ergastolo Samuele Caruso, il giovane che il 19 ottobre del 2012 in via Uditore uccise Carmela Petrucci e ferì la sorella Lucia. Nonostante abbia confessato il delitto, gli esperti nominati dal giudice Daniela Cardamone hanno stabilito che l'imputato, 23 anni, quando aggredì a coltellate le due ragazzine, "era capace di intendere ma non di volere, in quanto la sua volontà era dominata da pensieri paranoici ed era in vigore la parte impulsiva, esplosiva della sua personalità".

    Anche se ad essere assassinata fu la diciassettenne Carmela, il vero obiettivo dell’assassino era la sorella nonché ex fidanzata Lucia, 18 anni. Secondo i periti capiva, ma la sua capacità era grandemente scemata.Insomma mancherebbe la premeditazione. La perizia dello psichiatra Alfonso Accursio e della psicologa Giovanna Manna esprime il vizio parziale di mente, la mancanza di un'aggravante fondamentale e la pericolosità sociale, sinonimi di sconti consistenti e di possibile condanna a scontare una parte della pena in ospedale psichiatrico. Circostanze che, unite al rito abbreviato scelto dall'imputato, potrebbero portare a una pena sotto i vent'anni. L'ultima parola toccherà al Gup Cardamone.

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