03/06/13

Il saluto a franca rame ..donne in rosso e grande partecipazione

Una grande folla ha accompagnato Franca Rame nel suo ultimo viaggio. Migliaia di donne e uomini, giovani e meno giovani,  hanno salutato non per dirle addio, ma per gridare Ciao, sei sempre con noi.
 Occhi lucidi e cuori tristi. ma poi tornare a sorridere e dire “no Franca non se ne andrà mai”. Un fiore ROSSO troppo bello per sfiorire in una grigia mattina di maggio. E tanti sono stati i toni di Rosso, il tuo colore preferito, che tante donne hanno portato e tanti altri. Dalle sciarpe ai fazzoletti; dagli ombrelli alle magliette; ma anche i tappeti messi alle finestre. E tutti ad intonare Bella Ciao come fosse un nuovo canto Partigiano e i giovani che gridavano “Franca è viva e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”. Unica nota stonata il saluto istituzionale del sindaco Pisapia, troppo freddo e poco in linea con ciò che Franca è realmente stata. Certo il cosiddetto vento nuovo che doveva soffiare sapeva quà e là di vecchio  di gente schierata e inserita  a difesa di questo sistema. A rimettere le cose a posto le parole del figlio Jacopo. Con voce rotta dalla commozione ma orgogliosa ha ripercorso la vita e l'impegno. Sempre al fianco degli ultimi e di chi soffre, ma non semplice amore cristiano, ma ora denuncia di questo sistema ora ribellione contro il fascismoe contro questo stato. Jacopo ha ricordato il tuo impegno infaticabile ai tempi del Soccorso Rosso in giro per le carceri per denunciare le torture che subivano operai studenti compagni, tutti uniti dal bi/sogno di rivoluzione di cambiamento, nella stagione in cui le luride mani dei fascisti mettevano le bombe e le istituzioni erano i mandanti.
Il figlio ha detto che quel periodo è stato un G8/Genova 2001 ante litteram. E questo impegno, quello che gli ripeteva sempre “non si può rimanere in silenzio” “si deve fare” e il sistema a cui come ha detto Jacopo, “rompevi i coglioni e in più eri bella” ha messo in atto la più vigliacca delle violenze, quella contro le donne. Ma Franca di estrazione cattolica hai combattuto contro la vergogna ed hai trasformato il dolore le offese in denuncia ed esempio e al servizio di tutte le donne. E il migliore omaggio è stata la presenza di migliaia di donne di diverse generazioni e tutte con qualcosa di rosso, dalle cui fila si sono alzate grida di schifo per fascisti e carabinieri. Jacopo ha concluso ricordando quello che gli diceva da piccolino “Dio c’è ed è Comunista” a cui lui ha aggiunto “ed anche Donna”, e dire che questo sistema si estinguerà come i dinosauri, concludendo “compagni li sconfiggeremo”.
La piazza e i suoi familiari sono stati una cosa sola. Dario FO che ha tenuto dentro il dolore e ha ripercorso il rapporto personale ed artistico, con delicatezza e pudore, ma con naturalezza come se le migliaia di presenti fossero tutti parenti stretti, ammettendo per la prima volta che il testo di “Coppia aperta quasi spalancata” l’aveva scritto Franca, come dire che per voi il personale è stato politico. Poi in maniera semplice ricordando un modo di dire in teatro “se hai soddisfatto i cuori e le menti del pubblico, posso anche morire” DarioFo ha salutato infine Franca con un liberatorio CIAOOO!!!. Ma dopo l’urlo una richiesta è stata fatta. Per la Banda degli Ottoni che ha accompagnato il corteo con Bella Ciao – Sebben Che siamo Donne-Hasta Siempre è stato chiesto di intonare l’Internazionale, ed è stato un coro unico. 
Lo slogan Franca è viva e lotta insieme a noi è davvero una verità:

da un compagno di proletari  comunisti -PCm italia

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