20/02/12

tante donne al Tribunale di Taranto contro l'Ilva

Al Tribunale di Taranto c’era una marea, un fiume di persone che arrivava via via, con una massiccia partecipazione di ragazzi, ragazze, perché gli studenti hanno scioperato in massa e giunti in migliaia assediando il Tribunale circondandolo e bloccando la strada intorno, nonostante la polizia era presente in assetto antisommossa per impedire che si entrasse in massa in Tribunale, come sarebbe stato anche giusto.
Ieri, 17 febbraio, è iniziato il processo per inquinamento e devastazione ambientale nei confronti di padron Riva ed altri dirigenti dell’Ilva – attualmente la fabbrica più grande a livello europeo con 12mila operai, con il padrone che è il terzo in Italia per profitti, e con il record di morti operai e di disastro ambientale che nei quartieri vicino fa sì che ogni famiglia ha almeno un morto
di tumore. Ieri c'era l'incidente probatorio ordinato dalla giudice Patrizia Todisco per convalidare una perizia che è molto pesante sulle responsabilità dell'Ilva.
Mancavano al Tribunale totalmente le Istituzioni politiche e i sindacati confederali. Presente in maniera combattiva e visibile tra le organizzazioni sindacali solo lo slai cobas per il sindacato di classe, che da sempre unisce nella sua lotta la difesa di classe degli operai in fabbrica, della loro salute e sicurezza dentro e fuori il lavoro, con la lotta contro la devastazione ambientale.

Tante erano anche le donne che subiscono con i loro bambini gli effetti sulla salute, spesso mortali dell’inquinamento da profitto di Riva, in particolare le donne di un quartiere, Tamburi, che si sono organizzate in Comitato. Hanno portato cartelli, sagome in cui era scritto: “non posso più avere figli”, “Latte materno con diossina”, ecc.

Su questo riportiamo la denuncia che le lavoratrici del MFPR fecero qualche anno fa, quando scoppio visibile e in maniera drammatica la questione diossina, presente anche nel latte materno e in cui dovemmo sentire non solo le menzogne dell’Ilva ma anche la difesa d’ufficio del sindaco Stefano.

“Oggi dalle emittenti televisive abbiamo ascoltato gravissime dichiarazioni del Sindaco di Taranto, Stefano, a proposito della denuncia fatta giorni fa dall'Ass. "bambini contro l'inquinamento" e qualche tempo prima da Peacelink sulla presenza di diossina nel latte materno.
Invece di sentire dal sindaco Stefano, tra l'altro medico pediatra in passato e quindi ben a conoscenza dei gravissimi rischi della diossina soprattutto per i bambini, un pronto impegno ad intervenire come Comune con urgenti provvedimenti verso l'Ilva, abbiamo dovuto ascoltare pietose minimizzazioni, del tipo "ma si sa che un pò di diossina c'è sempre stata", che non solo
confermano la presenza della diossina, ma la vogliono rendere anche "normale", fino a sentire che per un bambino "può essere più pericoloso per la sua salute non bere latte materno che bere latte con un pò disiossina". Ma siamo alla pazzia!? Dobbiamo ormai accettare come "normale"
che l'unica alternativa per i nostri figli è come ammalarsi!?...
Ieri nella sede dello slai cobas, una lavoratrice con un bambino piccolo in allattamento, che abita ai Tamburi e che, quindi, già respira lei e i suoi figli tutte le polveri che emette l'Ilva, era angosciata da questo nuovo pericolo, come tante altre donne – ha detto: “mentre le istituzioni, che per altre ragioni, si dicono a favore della maternità, per la difesa della vita, criticano chi "esagera" nella denuncia e chi farebbe solo dell'"allarmismo"!”

MFPR Taranto

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