04/10/11

ennesima strage di operaie a barletta

Antonella Zazza Giovanna Sardaro. Matilde Doronzo. Tina Ceci sono morte sepolte sotto una montagna di macerie 5 le vittime compresa Maria Cinquepalmi, 14 anni, la figlia dei titolari del
maglificio.
i soccorritori hanno estratto viva Mariella Fasanella, 37 anni, l'operaia che era riuscita a trovare riparo in un cunicolo. sei sono i feriti, a centinaia hanno lavorato senza sosta. non hanno mai
smesso di scavare

Tragedia di donne, le operaie che lavorano nel maglificio «Tutti sapevano che l'edificio stava cedendo» Lo dicono in tanti, per strada
Parole colme di rabbia. Perché il palazzo maledetto, costruito negli anni sessanta, faceva paura. I tufi sono porosi, assorbono l'acqua e si gonfiano quando non si fa la manutenzione. Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii. E inevitabili le richieste di
sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti. Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii. E inevitabili le richieste di sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti. Una procedura eseguita, nei giorni scorsi, anche dai
proprietari. Il palazzo vicino era stato transennato, "ingabbiato" con delle catene di ferro, ed ha resistito al crollo. Il secondo edificio si è sbriciolato in attesa della messa in sicurezza prevista proprio ieri. C'è chi racconta di aver visto al lavoro, in mattinata, prima della tragedia,
una ruspa. È possibile - dicono numerosi residenti della zona - che a favorire il crollo possa essere stato un intervento di scavo compiuto al di sotto del piano stradale, al centro fra la palazzina messa in sicurezza e quella crollata. Esisteva infatti il rudere di una vecchia struttura, in
parte demolita un anno fa e proprio venerdì erano riprese le operazioni per distruggere definitivamente l'e d i f i c i o, con l'abbattimento tra l'altro di una parete confinante con uno dei muri della palazzina crollata. La Procura di Trani, intanto, ha già avviato un'inchiesta, al momento senza indagati. Le ipotesi di reato sono omicidio e disastroso colposo. Tanti gli
spunti da approfondire. tante le domande in attesa di una risposta. A cominciare dalla collocazione del maglificio sotto il palazzo maledetto.

"Non parlate di tragedia, questo è un assassinio", gridavano i parenti delle donne asserragliati per tutta la giornata tra le macerie. Da giorni infatti gli abitanti avevano chiesto agli uffici tecnici comunali di verificare la staticità del palazzo. Accanto, infatti, è stato da qualche settimana abbattuto un altro edificio in ristrutturazione e da quel momento si erano aperte una serie di crepe nella struttura. Venerdì c'era stato un primo sopralluogo dei vigili urbani che avevano parlato della possibile emissione di un'ordinanza di inagibilità della struttura ma fino a ieri non
era arrivato nulla.

"Anzi - racconta il figlio di una delle residenti, tra le prime a essere estratte vive - proprio questa mattina è arrivato uno dei dirigenti dell'ufficio tecnico per dirci che era tutto in ordine". Attorno a mezzogiorno, invece, è venuto giù tutto. La vittima e le donne rimaste intrappolate erano tutte dipendenti di una ditta di confezioni di prodotti di maglierie che si trovava nello scantinato.

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Crollo della palazzina, vittime erano 'in nero' Napolitano: 'Sciagura Barletta inaccettabile'

Lavoravano in 'nero', senza contratto, le operaie morte nel crollo della palazzina di via Roma, a Barletta. Lo raccontano i parenti delle vittime, assiepati davanti all'obitorio del Policlinico di Bari dove si trovano i corpi delle operaie in attesa dell'autopsia. "Era gente - dicono - che lavorava per sopravvivere".


"Mia nipote, 33 anni, prendeva 3,95 euro all'ora, mia nuora quattro euro: lavoravano dalle otto alle 14 ore, a seconda del lavoro che c'era da fare. Avevano ferie e tredicesima pagate, ma senza contratto. Quelle donne lavoravano per pagare affitti, mutui, benzina, per poter vivere, anzi sopravvivere". Lo racconta la zia di una delle vittime.

PROCURA TRANI,PER ORA NESSUN INDAGATO - Nessun nome è stato iscritto per ora nel registro degli indagati. Lo ha detto all'ANSA il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo, per il crollo della palazzina a Barletta in cui sono morte quattro operaie e una ragazzina e per il quale s'indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

CROLLO PALAZZINA: NAPOLITANO, SCIAGURA INACCETTABILE - "L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure, laddove si vive e si lavora, impone l'accertamento rigoroso delle cause e delle responsabilità, e soprattutto l'impegno di tutti, poteri pubblici e soggetti privati, a tenere sempre alta la guardia sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro con una costante azione di prevenzione e vigilanza". Lo scrive Giorgio Napolitano, in un messaggio al sindaco di Barletta dove ieri è crollata una palazzina.

Profondamente colpito dal tragico bilancio del crollo di una palazzina avvenuto a Barletta, Napolitano ha espresso al Sindaco Nicola Maffei, "sentimenti di commossa e affettuosa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime" e rivolto ai feriti "gli auguri di una pronta guarigione, manifestando all'intera comunità di Barletta, già duramente colpita negli anni da analoghi gravi eventi, la solidarietà di tutto il Paese. L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure, laddove si vive e si lavora - sottolinea il Capo dello Stato - impone l'accertamento rigoroso delle cause e delle responsabilità, e soprattutto l'impegno di tutti, poteri pubblici e soggetti privati, a tenere sempre alta la guardia sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro con una costante azione di prevenzione e di vigilanza".

MARITO DONNA INCINTA, BENE LEI E BIMBO - "Manuela è ferita ad un orecchio, al volto, ha una spalla graffiata e una gamba immobilizzata ma è viva e sta bene, lei e nostro figlio". Emanuele Lanotte racconta della gioia e dello spavento ad un tempo per sua moglie Manuela scampata alla morte sotto le macerie della palazzina crollata in via Roma. La donna in attesa del primo figlio è stata la prima persona ad esser tirata via dalle macerie, un'oretta e mezza dopo il crollo. "Ho trascorso la notte in ospedale - dice Emanuele Lanotte - e anche oggi starò lì a fianco di mia moglie sino a quando i medici non la dimetteranno".

VENDOLA, RIUNIONE STRAORDINARIA GIUNTA BARI - "Non aggiungere dolore a dolore, disagio a disagio": lo ha detto, parlando con i giornalisti, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, annunciando che, per questo, la giunta regionale pugliese alle 14 si riunirà in seduta straordinaria per decidere un "contributo concreto" per le famiglie delle vittime. Vendola ne ha parlato a Barletta, a conclusione di una riunione che ha tenuto col sindaco e al quale ha partecipato anche l'assessore regionale alle opere pubbliche, Fabiano Amati, coordinatore regionale della Protezione civile. Scopo della riunione dell'esecutivo regionale sarà anche quello di "affrontare tutti gli altri problemi" per consentire al comune di Barletta di alleviare i disagi delle famiglie rimaste senza casa col crollo e con lo sgombero delle case adiacenti.

VENDOLA, TRAGEDIA SI POTEVA EVITARE - "Fare memoria delle tragedie" perché "tragedie come queste, e come tutte quelle di questo tipo, avrebbero potuto essere evitate". Dopo un sopralluogo nell'area del crollo della palazzina di via Roma, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, invita tutti ad affrontare in altro modo emergenze "che riguardano tutta l'Italia" poiché "non è possibile accettare morti annunciate come quelle di ieri". "Stiamo diventando bravi nella gestione delle emergenze - ha insistito - ma dobbiamo lavorare per prevenirle, per combattere il partito del cemento e investire sulla riqualificazione delle periferie". Vendola ha ringraziato l'efficace opera dei soccorritori e soprattutto "dei barlettani che li hanno aiutati togliendo le macerie a mani nude". Incalzato dai giornalisti sulle eventuali responsabilità della sciagura, il presidente ha auspicato che l'autorità giudiziaria possa accertare rapidamente se ci siano state delle responsabilità. Ai famigliari delle vittime Vendola ha sottolineato "che niente potrà restituire i loro cari" ma che "la Puglia intera piange insieme con loro". Quello che bisogna fare - ha concluso Vendola - "é impegnare la politica e la società civile alla messa in sicurezza delle nostre città. Non si può vivere non sapendo quali siano le condizioni di staticità degli edifici"


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