24/11/10

14.11.10: piano di riordino reparti di ginecologia presentato oggi dal ministro

Creare mega reparti non è di per sè assicurare migliori prestazioni, certo gli ospedali più grandi dispongono di reparti di terapia intensiva e strumentazioni sofisticate, in genere non alla portata dei piccoli ospedali; d'altra parte le cronache, negli ultimi anni, ci hanno parlato di morti di parto perchè gli ospedali sono lontani, a volte non ci sono neanche ambulanze sufficienti, comunque si rende più disagevole per le donne ricorrere alla prevenzione e alle cure.
Inoltre, si parla di incentivare il parto naturale: il problema è assicurare la salute, ricorrendo alle migliori tecniche disponibili, se si comincia a parlare di incentivi ritorniamo alle "mostruosità" in ambito sanitario.
Troppo spesso di morti per parto si è parlato di recente: in diverse zone gli ospedali sono lontani, mancano consultori, ma, sopratutto, c'è una inversione di tendenza, in alcune zone: boom di nascite titolavano i giornali, nelle pagine milanesi, solo pochi mesi fa. E, allora, perchè questa "razionalizzazione" drastica ora? (stiamo ancora assistendo alle "razionalizzazioni" -cioè chiusure-decise solo pochi anni fa)

mfpr-milano
di seguito l'ansa

Punti nascita, il 30% rischia chiusura
Ok da ginecologi a piano riordino presentato da ministro Fazio

Punti nascita, il 30% rischia chiusura (ANSA) - MILANO, 14 NOV - Circa il 30% dei reparti di maternita' in Italia potrebbero chiudere se dovesse andare in porto la riforma del ministro della Salute Ferruccio Fazio. Il documento prevede infatti la chiusura dei punti nascita dove vengono effettuati meno di 500 parti all'anno e l'accorpamento di quelli con meno di mille nascite l'anno. La chiusura riguarderebbe 158 punti nascita su 559 nel Paese. Nel piano l'incentivazione anche economica del parto naturale oltre a garantire l'epidurale a tutte le donne.

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