26/09/10

Lucciole in abruzzo trattate come pidocchi

Questa la brillante idea della giunta regionale abruzzese, di quell'associazione a delinquere bipartisan, che invece di dimettersi per l'ennesima inchiesta che l'ha colpita,ha intenzione di radere a zero tutta la riva del Tronto per "sconfiggere la piaga della prostituzione"

Questa la "sicurezza" che ci impongono: scempio e minitarizzazione del territorio, carceri a cielo aperto, veleni, inceneritori, calamità padronali, gestione privatistica dei beni comuni

Ma come disse Rodolfo Valentino Di Zio, commentando con soddisfazione la volontà politica della giunta regionale e dei senatori Berlusconiani di ritoccare il piano regionale dei rifiuti per fargli fare l'inceneritore: "...speriamo la madonna perché quello (l'inceneritore, ndr) si mangia una freca di immondizia io non so dove andarla a trovare... a suo tempo facemmo un certo conto".

Così ora ne avranno di immondizia per l'inceneritore e se non dovesse bastare ci metteranno anche le lucciole della costiera adriatica!... A meno che non decidano di fare una centrale a carbone con tutta quella legna!!!

Qui l'articolo da il centro:

"Tagliamo le piante dove si nascondono le prostitute"

L'ultima idea sul fronte del sesso a pagamento viene dalla giunta regionale abruzzese: abbattere gli alberi lungo il Tronto per fermare la prostituzione nel Teramano di Berardino Santilli L'AQUILA. La giunta regionale scende in campo contro la prostituzione. No, non è uno scherzo. L'esecutivo, nonostante la problematica si di competenza istituzionale, darà un contribuito alla lotta per sconfiggere questa piaga lungo la Bonifica del Tronto, la strada al confine tra Marche e Abruzzo. L'ente regionale si unirà alle amministrazioni locali della Provincia di Teramo, allo stesso ente provinciale e alle forze dell'ordine in un progetto che mira a tagliare la rigogliosa vegetazione, tra il fiume Tronto e la strada, dove si nascondono le lucciole quando arrivano i controlli. La Bonifica del Tronto è da decenni famosa per via del «mestiere più antico del mondo». Naturalmente, la giunta non è chiamata a fare indagini o attività di repressione: vuole agevolare i controlli di polizia augurandosi in questo modo che il fenomeno prostitute lungo la Bonifica si attenui. Alla Regione l'intervento è stato chiesto dal prefetto di Teramo, Eugenio Soldà, e l'ente ha dato subito la disponibilità: l'assessore regionale Angelo Di Paolo, come titolare della delega al Ciclo idrico integrato, ha partecipato nel comune di Controguerra alla riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza che aveva come unico punto all'ordine del giorno la «prostituzione lungo la Bonifica del Tronto». Curioso che della problematica che attiene alla sicurezza e l'ordine pubblico sia stato coinvolto proprio l'assessore Di Paolo, che come primo cittadino del comune marsicano di Canistro si è meritato il titolo di «sindaco sceriffo». Intorno al tavolo si sono seduti anche i sindaci della amministrazioni impegnate a debellare la pratica della prostituzione (Mauro Scarpantonio di Controguerra, Angelo Panichi di Ancarano, Rando Angelini di Sant'Egidio alla Vibrata, Abramo Di Salvatore di Mantinsicuro, Giuliano De Berardinis vice di Alba Adriatica) e l'assessore provinciale ai Lavori pubblici Elicio Romandini in rappresentanza del presidente Valter Catarra. Fra gli enti coinvolti anche il Consorzio di bonifica. «La Regione farà di buon grado la sua parte», spiega Di Paolo, «in particolare nel ripulire gli spazi con il taglio della vegetazione intorno e lungo le sponde. Un intervento atipico? Un ente, a mio avviso», risponde, «deve concorrere alla soluzione di problemi legati all'ordine pubblico». Per il momento sono stati chiariti i ruoli: in una prossima riunione saranno stabiliti tempi e modalità dell'iniziativa di contrasto alla prostituzione.

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